Parlare di mistica e di meditazione quando ci si riferisca
ad un ristorante non è propriamente consueto e forse può risultare anche un po’
inadatto o “forzato”. Tuttavia nel caso del 4cento di via Campazzino sembra
quasi doveroso. E non solamente per la location, che “rinasce” dalle rovine
della foresteria di un ex convento, ma anche per il ”clima” che si respira
nella sale e nel giardino sia quando l’aria è frizzante per gli eventi in atto
sia nella calma e nel silenzio del momento della cena o di un aperitivo in
giardino.
E’ suggestivo pensare che nelle sale di questa location
possano essersi seduti personaggi mitici come il Barbarossa, Francesco Sforza,
il Visconti , magari anche Verdi o il Manzoni, perché la foresteria del
Convento ospitava politici, condottieri, filosofi ed intellettuali in visita al
convento o lì rifugiati per progetti comuni più o meno “noti” oppure che
abbiano trovato un riposo ed una rigenerazione morale o intellettuale
pensatori, scrittori o addirittura Santi. Ciò che è certo è che un’aurea
mistica la si respira oggi, entrando qui per una cena, un evento o
semplicemente per curiosare.
Max de Luca, che gestisce da anni questo luogo, ha saputo
ridare vita ai mattoni a vista, al cotto della pavimentazione ed al legno
nervoso e tanto bello che sorregge soffitti e dehor. Il bello architettonico
“da vedere” nutre l’animo e l’ “oculata”
e gustosa proposta gastronomica ed artistica del luogo nutre stomaco ed
intelletto per un connubio davvero azzeccato e speciale.
Ordinario e straordinario si fondono insieme generando
un’atmosfera di quotidianità ed insieme di etro e creatività. Al 4cento l’arte
e la musica penetrano nei luoghi della vita quotidiana, si confondono tra la
gente comune e riscaldano con profonde note di colore le salette, già rese
suggestive ed invitanti dal rosso intenso dei mattoni a vista.
Dalla meticolosa regia di Max De Luca , nascono una serie di
personali d’autore, dj set e serate di musica live che si incuneano
nell’immaginario degli aficionados. Non è raro perciò trovare artisti e dj
internazionali ad animare i dopocena del 4cento, chiamati da Max per amicizia e
stima reciproca o perché affascinati dal luogo e desiderosi di poter realizzare
una “performance” in una location così suggestiva e tra un pubblico che li possa
apprezzare davvero. E la proposta artistica è davvero stata ricca negli ultimi
anni, dalle folgoranti performance vocali dell’anima soul di Z-star, delle note
di Bossanova di Rosalia de Sousa, il vortice black di Funkallisto le esibizioni
deI Ridillo, Enri e Montefiori Cocktail, colonne d’Ercole della scena easy
listenin g internazionale. Un concentrato unico di stile e relax.
Capita perciò, come a chi scrive, di poter cenare un sabato
sera con un delicato antipasto di tartare di manzo e funghi porcini insieme a
ravioli freschi al castelmagno e porri fritti, accompagnati da un ottimo Morellino
di Scansano ed avvolti nelle note vibranti e sensuali del tango argentino,
suonato e ballati a pochi metri di distanza. Scena surreale, quasi da film, si
potrebbe aggiungere, eppure quotidiana armonia di una serata da 4cento.