lunedì 22 ottobre 2012

4Cento: quando la mitica del luogo esalta una sublime offerta artistica e gastronomica.


 

 

Parlare di mistica e di meditazione quando ci si riferisca ad un ristorante non è propriamente consueto e forse può risultare anche un po’ inadatto o “forzato”. Tuttavia nel caso del 4cento di via Campazzino sembra quasi doveroso. E non solamente per la location, che “rinasce” dalle rovine della foresteria di un ex convento, ma anche per il ”clima” che si respira nella sale e nel giardino sia quando l’aria è frizzante per gli eventi in atto sia nella calma e nel silenzio del momento della cena o di un aperitivo in giardino.

E’ suggestivo pensare che nelle sale di questa location possano essersi seduti personaggi mitici come il Barbarossa, Francesco Sforza, il Visconti , magari anche Verdi o il Manzoni, perché la foresteria del Convento ospitava politici, condottieri, filosofi ed intellettuali in visita al convento o lì rifugiati per progetti comuni più o meno “noti” oppure che abbiano trovato un riposo ed una rigenerazione morale o intellettuale pensatori, scrittori o addirittura Santi. Ciò che è certo è che un’aurea mistica la si respira oggi, entrando qui per una cena, un evento o semplicemente per curiosare.

Max de Luca, che gestisce da anni questo luogo, ha saputo ridare vita ai mattoni a vista, al cotto della pavimentazione ed al legno nervoso e tanto bello che sorregge soffitti e dehor. Il bello architettonico “da vedere”  nutre l’animo e l’ “oculata” e gustosa proposta gastronomica ed artistica del luogo nutre stomaco ed intelletto per un connubio davvero azzeccato e speciale.

Ordinario e straordinario si fondono insieme generando un’atmosfera di quotidianità ed insieme di etro e creatività. Al 4cento l’arte e la musica penetrano nei luoghi della vita quotidiana, si confondono tra la gente comune e riscaldano con profonde note di colore le salette, già rese suggestive ed invitanti dal rosso intenso dei mattoni a vista.

Dalla meticolosa regia di Max De Luca , nascono una serie di personali d’autore, dj set e serate di musica live che si incuneano nell’immaginario degli aficionados. Non è raro perciò trovare artisti e dj internazionali ad animare i dopocena del 4cento, chiamati da Max per amicizia e stima reciproca o perché affascinati dal luogo e desiderosi di poter realizzare una “performance” in una location così suggestiva e tra un pubblico che li possa apprezzare davvero. E la proposta artistica è davvero stata ricca negli ultimi anni, dalle folgoranti performance vocali dell’anima soul di Z-star, delle note di Bossanova di Rosalia de Sousa, il vortice black di Funkallisto le esibizioni deI Ridillo, Enri e Montefiori Cocktail, colonne d’Ercole della scena easy listenin g internazionale. Un concentrato unico di stile e relax.

Capita perciò, come a chi scrive, di poter cenare un sabato sera con un delicato antipasto di tartare di manzo e funghi porcini insieme a ravioli freschi al castelmagno e porri fritti, accompagnati da un ottimo Morellino di Scansano ed avvolti nelle note vibranti e sensuali del tango argentino, suonato e ballati a pochi metri di distanza. Scena surreale, quasi da film, si potrebbe aggiungere, eppure quotidiana armonia di una serata da 4cento.